Da sbirro a investigatore
Polizia e investigazione dall'Italia liberale alla Grande Guerra - Vincitore del Premio “Gen. Div. Amedeo De Cia” ed. 2018:
di Giulio Quintavalli
Buona Visione: “Da sbirro a investigatore…il trailer!”
Diamo un volto al nostro autore: ecco l’intervista a Giulio Quintavalli: “Da sbirro a investigatore…l’intervista!”
Lo studio affronta la trasformazione delle conoscenze tecnico-professionali e della cultura investigativa della Polizia sullo sfondo dell’affermazione dei principi del positivismo e della fiducia nella scienza.
(a cavallo tra ‘800 e ‘900, consolidatasi durante la Grande guerra)
Espressioni di identificazione degli uomini della sicurezza nella vulgata individuati come “sbirro” o ”guardia”, sono riuniti in una terminologia più riconosciuta: “agente”, “ispettore”, “investigatore”.
Non indicano solo un nuovo personale in borghese, specializzato e meglio pagato per i servizi di polizia tecnica, scientifica e di indagine.
Rappresentano anche anche un soggetto socialmente considerato e apprezzato.
Il Corpo degli Agenti d’investigazione per «il servizio della prevenzione e della repressione dei reati e per la ricerca dei delinquenti» voluto nell’agosto del 1919, è la “nuova” Polizia.
Soppresso nel 1922 è stato sinora trascurato dalla storiografia dei Corpi di Stato.
Ad esso, però, la Polizia di Stato riconduce le proprie origini liberali e moderne per conclusioni dell’Auto
Prezzo: | 32,00€ |
- Autore
- Giulio Quintavalli
- Rilegatura
- Brossura
- Pagine
- 280
- Isbn
- 978-88-7772-252-2
- Illustrato / con foto
- Sì