Capoverde dall’Indipendenza a oggi

Studi post-Coloniali

 

“Capoverde dall’Indipendenza a oggi”  si presenta suddiviso in quattro grandi sezioni. La prima, intitolata Sguardi storico-antropologici, costituisce una prima presa di contatto con Capo Verde, attraverso, per l’appunto, “sguardi”. Il primo, di Luca Bussotti, tenta di raccontare  la figura di Antonio da noli. Egli fu probabilmente il primo a “colonizzare” le aride isole capoverdiane nel XV secolo.  Era al soldo della corona portoghese, come “raccontato” dai suoi contemporanei. Successivamente, dalle epoche posteriori, si arriva fino all’esaltazione nazionalistica che di lui è stata fatta sia durante il Risorgimento italiano anche da parte del regime fascista, alla costante ricerca di “eroi” nazionali.

Una figura, comunque, sospesa tra mito e realtà, tra spregiudicatezza e lealtà, tra opportunismo e generosità.

Nel secondo, Damiano Gallinaro riferisce, con una spiccata sensibilità antropologica, come Capo Verde stia mutando a causa dell’arrivo del turismo di massa. Racconta anche come il paesaggio, fisico ed umano, stiano trasformandosi e, in certo senso, “snaturandosi”, proprio in ragione di questa nuova propensione economica dell’arcipelago. Infine, Redy Wilson Lima adotta un punto di vista piuttosto simile affrontando un tema cruciale. Parla infatti dello sviluppo e della trasformazione urbana della maggiore città di Capo Verde, la sua capitale Praia, sospesa tra ricordo del passato, spinte ad una sfrenata modernizzazione e rafforzamento dell’insicurezza sociale e perfino personale dei suoi abitanti.

La seconda sezione porta il titolo di Politica, società, educazione. Qui gli sguardi lasciano il posto ad analisi maggiormente dettagliate in cui il ricorso a tecniche di tipo quantitativo giustifica un approccio  diverso rispetto alla prima parte . Siamo, insomma, “dentro” Capo Verde, lo sguardo si è trasformato in esame al microscopio di alcuni degli assi fondamentali di questo paese nel corso della sua recente storia.

Questo è il caso, per esempio, di Julião Estevão, che offre un quadro tanto chiaro quanto critico dello sviluppo e delle politiche economiche capoverdiane dall’indipendenza ad oggi.

di Roselma Évora, la quale si sofferma sulle dinamiche politiche di Capo Verde e della sua dialettica democratica, ormai assurta a “modello” della realtà africana; di Suzano Costa, con una attentissima e puntualissima analisi delle fasi della politica estera capoverdiana; infine di Corsino Tolentino, che ci offre un saggio di rara intensità e qualità in merito alla evoluzione ed alle concezioni, oltre che ai risultati, delle politiche educative capoverdiane durante l’indipendenza.

L’ultima parte di “Capoverde dall’Indipendenza a oggi” rappresenta , idealmente, l’“uscita” da Capo Verde.

Questo paese, infatti, ha una tradizione migratoria importantissima ed antichissima, tanto che la “diaspora” è più numerosa che i capoverdiani residenti nell’arcipelago. Da qui la necessità di una sezione dal titolo Movimenti migratori e discriminazioni. Carlos elias barbosa mette l’accento su un passaggio cruciale, per Capo Verde: dal coloniale al post-coloniale, impersonato dai costanti, crescenti e mutevoli traffici regionali, di cui l’arcipelago è a volte destinazione finale, a volte soltanto un necessario passaggio, altre volte il punto di partenza.

Euridice Furtado Monteiro mette in evidenza in “Capoverde dall’Indipendenza a oggi “aspetti non sempre presenti nel dibattito accademico, dentro e fuori Capo Verde.

La società “globale”trova nei movimenti migratori costituiscono una delle espressioni centrali. Porta  con sé anche aspetti di odiosa discriminazione, come il razzismo ed il sessismo. Usando le sue capacità di analisi antropologica, Euridice Furtado Monteiro mette in evidenza come anche la discriminazione faccia parte dell’universo sociale. Questo è un fenomeno che Capo Verde si è trovato ad affrontare in questi ultimi anni. Chiude la sezione (ed il libro) il contributo di Max Ruben Ramos, con un articolo assai originale sui movimenti migratori “inversi”. L’articolo tratta cioè la “ri- cristianizzazione” dell’Occidente (in questo caso il Portogallo) da parte di chiese protestanti africane.

A Max va anche il sincero ringraziamento dei due curatori del volume. Grazie per l’impegno profuso nella ricerca di colleghi capaci di garantire una così elevata qualità scientifica in tutte le parti del volume. La sua ricerca su africani che vanno ad “insegnare” il cristianesimo agli europei apre prospettive estremamente suggestive. Queste idealmente ci portano “fuori” da Capo Verde e dai limiti di questo volume.

Libro correlato 

Evento

 

Prezzo: 18,00
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Rilegatura
Brossura
Isbn
978-88-7772-133-4
Curatore
Luca Bussotti – Severino Ngoenha
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