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èStoria

1 Luglio 2022
“ èStoria “  XVIII Festival internazionale della Storia – Gorizia 27-29 maggio 2022
È il Festival internazionale di storia si prefigge in ogni edizione l’obiettivo di spaziare nel tempo, dall’evo antico a quello moderno, su temi di grande rilevanza con un approccio multidisciplinare. Durante le giornate del Festival si alternano dibattiti, presentazioni di libri, spettacoli, mostre, proiezioni e racconti di testimonianze.
Quest’anno si parlava di “Fascismi”, trascorsi cent’anni da quando il Fascismo si è affermato in Italia non si può fare a meno di ricordare.
Eravamo presenti anche noi Domenica pomeriggio presso la Mediateca Ugo Casiraghi con “ Tra storia e memoria. Raccontare Elda Turchetti nei fatti di Porzûs “ con Elisa Menon attrice ed autrice, Paolo Strazzolini ricercatore storico e Giovanni Aviani Fulvio editore, hanno presentato un progetto di valorizzazione della memoria storica ed etnografica sulla vita di Elda Turchetti, unica donna coinvolta nei tragici fatti dell’eccidio di Porzûs (febbraio 1945).
Il progetto realizzato con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, prevede la pubblicazione di un volume e il debutto di uno spettacolo teatrale realizzato con la collaborazione di Fierascena compagnia teatrale, per ripercorrere le vicende controverse della vita della protagonista in una chiave umana e non ideologica.

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Aspettando …. La notte dei lettori

19 Giugno 2022

All’anteprima “Aspettando…” che coinvolge 20 Comuni, 42 eventi organizzati, 26 libri editi in Friuli Venezia Giulia, 3 mostre inaugurate, 1 spettacolo teatrale e 2 incontri speciali per l’inclusione , svoltasi dal 23 Aprile al 3 Giugno 2022 c’eravamo anche noi .

C’eravamo il 3 Maggio presso la biblioteca comunale di Reana del Rojale con il libro :

” Impara a imparare. Come la motivazione alimenta il coraggio  di intraprendere e la capacità di reinventarsi. ” di Marino Firmani.

“La notte dei lettori” è nata dall’idea del Comune di Udine con le librerie cittadine ed è proposta nel 2022 per la nuova edizione con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia .

 

 

 

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TRIPLETTA ALLA XVIII EDIZIONE DEL PREMIO TANZELLA

TRIPLETTA ALLA XVIII EDIZIONE DEL PREMIO TANZELLA

8 Giugno 2022

Il premio letterario Tanzella è  intitolato dal Comitato veronese al Gen. Loris Tanzella , uno dei più importanti in Italia, che intende valorizzare e promuovere ricerche e scritti la cui finalità consiste nel recupero e nella trasmissione della memoria della storia degli esuli giuliano-dalmati e della loro cultura, divulgandone in tal modo la conoscenza. 

La Aviani&Aviani editori ha deciso di partecipare con tre opere raggiungendo un grandioso successo

 

1° premio cat. storie e ricerche   ” Venezia Giulia – Istria – Dalmazia Pensiero e Vita Morale” di Carlo Montani

https://avianieditori.com/prodotto/venezia-giulia-istria-dalmazia-pensiero-e-vita-morale/

2° premio cat. storie e ricerche    “L’eredità del Leone” di Flavio Fiorentin

https://avianieditori.com/prodotto/leredita-del-leone/

1° premio cat. testimonianze “Una vita con il cappello da alpino” di Silvio Mazzaroli

https://avianieditori.com/prodotto/una-vita-con-il-cappello-alpino/

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IL RITORNO DELLA LEGGENDA, ZICO!

1 Giugno 2022

Il ritorno di Zico! La leggenda torna per riabbracciare il suo tifo e la sua gente, ma soprattutto per essere presente alla presentazione del libro “ Delitto imperfetto – Fatti e misfatti nel mondo del calcio e non solo, Uno su tutti è entrato nella storia “scritto dall’ ex dg bianconero Franco Dal Cin.

Questo volume vuole svelare i retroscena dell’estate 1983 e dei successivi 18 mesi

Il programma per questi “ Tre giorni della leggenda”  inizia con :

Giovedì 02/06/2022 ore 16:00 presso il città fiera con il Talk – show tra Zico, Franco Dal Cin , Massimo Giacomini, Gianluca Di Marzio e Alberto Currenti. Seguirà la presentazione del libro e l’incontro con il pubblico.

Venerdì 03/06/2022 ore 18:30 “ Partita del cuore bianconero” con l’esibizione delle vecchie glorie dell’Udinese presso lo Stadio Comunale di Fontanafredda

Sabato 04/06/2022 ore 19:30 Talk – show al Cinecity di Lignano Sabbiadoro  diretto da Federico Buffa di Sky, con Zico, Franco Dal Cin e Bruno Pizzul.

Come partecipare agli eventi? Scoprilo al seguente link

https://www.eventbrite.com/e/biglietti-zico-a-fontanafredda-lignano-sabbiadoro-347053525437

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CIVIDALESI DEL NOVECENTO: microstorie del nostro passato per dare un volto alla Cividale dei nostri ricordi

Paolo Moratti (collaborazione di Odorico Serena)

7 Maggio 2022

Ecco l’elenco completo dei nomi:

 

Accordini Francesco
Adami Mario
Adami Toniutti Ines
Agnetti Braides Laura
Albini Angelo
Albini Gaetano
Amato Francesco
Ambrosio Gino
Amerio Giuseppe
Amerio Macuz Laura
Ancelle (le) della Carità a Cividale
Angeli Felicita
Argenton Alberto (uff. Aeronautica)
Argenton Alberto (professore)
Argenton Lino
Argenton Principi Violante
Argenton Mario
Aronna Bramante
Aviani Fulvio Guido
Bacchetti Giuseppe
Bacchetti Venusto
Badino Claudio
Baiti Antonio
Banca (la) Popolare di Cividale
Barachino Valentino
Barattin Tarcisio
Barbiani Aldo
Barbiani Romano
Basaldella Renzo
Basso Pascolini Maria
Battaglia Livio
Battocletti Giovanni
Battocletti Maria Paola
Bearzi Sergio
Bellina Bruno
Bellocchio Lidio
Bergnach Severino
Bergomas Eugenio
Bernardi Carlo
Bernardi Giuseppe
Bernardi Romano
Bernasconi Sirch Emma
Bertolini Massimo
Bertolo Luigi
Beuzer Marino
Bevilacqua “Darko” Teodoro
Bevilacqua Germano
Biancuzzi Marino
Bibalo Michele
Blasigh Cesare
Blasigh Luigina
Blasigh Romano
Blasigh Walter
Blasutig Alberto “Berto”
Blasutig Argo
Boccolini Jole Itala
Boccolini Manlio
Boccolini Roberto
Boel Silvio
Bombarda Giordano
Bommarito Rosolino
Bon Steno
Bondioli Eligio
Bonessa Enrico
Bonessa Nicolò
Bonfioli Costantini Marina
Bonitti Francesco
Boreanaz Walter
Borgogelli Ottaviani Adriano
Boscutti Giovanni Battista
Boscutti Giuseppe
Bosio Giorgio
Bosio Luciano
Bottussi Leopoldo “fra’ Efrem
Braida Erminia
Braidotti Bruno
Braidotti Franco
Braidotti Mario
Braidotti Severino
Braidotti Vittorio
Bregant Claudio
Bressani Giovanni Battista
Brinis Carlo
Bront Giacomo
Bront Leonardo
Bront Luigi
Bront Manlio
Brosadola Giovanni
Brosadola Giuseppe
Brosadola Lorenzo
Brosadola Maria Benvenuta
Brosadola Pietro
Brosadola Testori Lucia
Brozzi Mario
Brusini Giuseppe
Bucovaz Mafalda
Buiatti Igino
Caffè (il) “San Marco”
Caineri Giovanni
Cainero Luciano
Calderini Aldo
Calderini Anselmo
Calderini Bruno
Calderini Gianpaolo
Calderini Luciano
Calligaris Luciano
Campestrini Claudio
Canauz Alberto
Cantarut Ennia
Cantarutti Armando
Cantarutti Dario
Cantoni Iginio
Canussio Vittorio
Caporale Antonio
Caporale Domenico
Caporale Pietro
Cappanera Silvestro
Carbonaro Teresa
Cargnelli Gabriella
Cargnelli Renzo
Cargnello Gino
Carnevale Antonino
Cartiera (la) Pussini
Casarsa Carlo
Caserme e militari a Cividale nel secondo dopoguerra
Cassina Rolando
Castagnara Aldo
Castellani Lorenzo
Castorina Paolo
Cattarossi Dino
Cattarossi Leo
Caucig Paolo
Causero Vidussi Antonietta
Cecotti Giuseppe
Cefis Camillo
Cefis Eugenio
Centro (Storia del) di Formazione Professionale
Cernetig Lorenzo
Cernetti Gaggino Giuliana
Cernoia Claudio
Cerroni Cadoresi Domenico
Cesca Giovanni
Ceschia Luciano
Cevaro Bruno
Chiara Piero
Chiesa (la) a Cividale negli anni ’50-’70
Chicchio Sergio
Chini Silvio
Ciani Giuseppe
Cibau Geminiano
Cicigoi Umberto
Cicuttini Ilio
Cicuttini Leonida
Cirant Comugnero Margherita
Cirant Santo
Ciussi Carlo
Clapiz Paolo
Clemente Aldo
Clemente Gianni
Clemente Santo
Clocchiatti Giovanni
Coccolo Enrico
Coceancigh Luciano
Coceani Antonio
Coceani Robustino
Codeglia Gasparutti Maria
Codeluppi Giovanni
Codeluppi Renzo
Codutti Abate Ofelia
Colautti Franca
Coletti Enrico
Colò Aldo
Colò Fausto
Colò Francesca
Colò Giuseppe
Colussa Sandro
Comand Fabio
Comelli Olivo
Comello Giuseppe
Comugnero Carlo Dino
Consorzio (il) dell’Acquedotto Poiana
Convitto (il) Nazionale “Paolo Diacono”
Cordaro Rampino Dagmar Maria
Cordaro Mario
Cordaro Matteo
Coro (il) “Renzo Basaldella”
Corsano Mario
Cortese Giovan Giuseppe
Cosson Antonio
Costantini Cesare
Costaperaria Luigi
Cotterli Ottavio
Cotti Edelweiss
Cozzarolo Agostino
Cozzarolo Claudio
Cozzarolo Eugenio
Cozzarolo Giovanni Battista
Cozzarolo Paolo
Cracina Angelo
Crucil Caterina
Cudicio Carlo
Cuman Cargnelli Maria
Cumini Aldo
Cumini Ferdinando
Cumini Renato
Cumini Romano
D’Agostini Cesare
D’Agostini Giordano
D’Andrea Alessandro
D’Atena Riccardo
D’Orlandi Enzo
D’Osualdo Valentino
Dalla Motta Cevaro Adriana
Danelone Giuseppe
Danelutti Eldino
De Angeli Carretta Cesarina
de Claricini Dornpacher Giuditta
de Claricini Dornpacher Nicolò
De Giorgi Silvio
de Gislimberti Brozzi Margherita
De Leo Domenico
De Lorenzi Antonio (1923-1995)
De Lorenzi Antonio (1923-2012)
De Luca Alvio
De Luca Gaetano
de Pollis (famiglia)
De Stefani Alessandro
Deganutti Amedeo
Deganutti Gisella
Deganutti Guerrino
Del Basso Giovanni Maria
Del Basso Giuseppe
Del Fabbro Ciro
Del Fabbro Renato
della Rovere Luigi “Gigino”
Della Rovere Luigi
della Torre Guido
della Torre Lorenzo
della Torre Paolino
della Torre Renato
Di Croce Gioacchino
Di Marco Luigi
Diacoli Paolo
Dini Antonio
Dionisio Iussig Rema
Divari Luigi
Domenis Emilio
Don Celso
Donati Dario
Donati Luigia “Gigia Muinia”
Donati Grattoni Vilma
Donato Dante
Donato Mario
Dorlì Curzio
Dossi Giuseppe
Drecogna Qualizza Maria Luigia
Dreossi Aristide
Dreossi Carlo
Dreosso Tullio
Dressi Alfieri
Dressi Alvise
Drigani Nelly
Duriavig Angelo
Durigon Guglielmina
Elia Antonio
Ellero Mario
Ermacora Grisi Tanya
Ermacora Serafina
Fabbrica (la) “Italcementi”
Fabris Oliviero
Fabris Pietro
Fagotto Bruni Anna Rosa
Faidutti Franco
Falanga Luigi
Fanna Ettore
Fanna Giuseppe
Fantini Graziano
Fantini Renato
Fantino Giovanni
Fantoni Pierpaolo
Fantoni Sergio
Fantuzzi Giovanni
Farina Nicola
Farinelli Benito
Fasano Antonio
Fasano Krivec Loretta
Felettig Pierantonio
Felettigh Francesco “Nevio”
Ferigo Innocente
Ferigutti Mario
Ferrari Aldo
Figlie (le) della Divina Volontà di Bassano del Grappa
Fior Angelo
Fior Novelli Ida
Fiorin Aurelia
Flebus Desio
Flebus Giuseppe
Floreancig Mario
Folicaldi (famiglia)
Fontana Antonio
Fontana Plinio
Foraboschi Antonio
Fort Mario
Francovigh Adamello
Francovigh Nieve “Nives”
Frescura Angelo
Frossi Annibale
Frossi Cesare Giuseppe
Fruch Manlio
Fumagalli Grinovero Isolina
Gabbino Glauco
Galliussi Carlo
Gaggia Sergio
Galasso Aldo
Galasso Rigoni Stern Giovanna
Gallessi Silvano
Gallinaro Giuseppe
Gallinaro Luigi
Gallino Corrado
Gasparotto Guido
Gelsomini Vignato Teresa
Gentilini Antonio
Genuzio Francesco,
Geretti Antonio
Ghiretti Oscar
Giaiotti Angelo Luciano
Giaiotti Bonaldo
Giaiotti Giancarlo
Giaiotti Giuseppe
Giaiotto Alda
Giaiotto Ardeo
Giuricin della Torre Lorenza
Giusto Riccardo
Gobbo Sandro
Gobbo Ugo
Gorgone Antonino
Gottardis Antonio
Gottardis Leopoldo
Grandis Gino
Grandis Stefano
Grassi Mario
Grattoni Carlo
Grava Mario
Grava Rinaldo
Grinovero Barbiani Benvenuta
Grisi Arnaldo
Grisi Tomasetig Margherita
Guardino Vincenzo
Guariglia Mario
Gubana Michele
Gujon Corsano Flavia
Iacolutti Giuseppe
Iod Luigi
Internati (gli) Militari Italiani
Iussa Cirillo
Iussa Severino
Iussig Rosini Luciana
Klodig Egone de Sabladoski
Krivec Mario
Landi Alfonso
Lanzafame Orazio
Laurino Mario
Latteria (la) di Cividale
Lazzaro Lesa Anna Maria “Nella”
Leicht Pier Silverio
Lesa Giovanni
Lesa Luigi
Lesa Paolo
Levi Leo
Levrini Ezio
Liberale Zanuttini Elma
Liva Dario
Liva Valentino
Lizzero Marangoni Dina
Lizzero Gino
Lizzero Mario
Lizzi Gino
Lo Baido Luigi
Lombai Genuzio Elvira
Lorenz Dini Clementina “Tina”
Lorenzini Romano
Lorenzoni Giovanni Giorgio
Lorenzoni Giovanni
Lorenzoni Lorenzo
Lunazzi Mario
Luoghi e motivi di svago a Cividale negli anni ’50
Macorig Ardemia
Macorigh Umberto
Maddalozzo Gianantonio
Madotto Odorico
Madotto Onorato
Maffei Ancilla
Magrì Sinosigh Filomena
Mainardis Paolino
Maiova Enrico
Malatesta Ezio
Mantovani Dino
Marando Raffaele
Marangon Giuseppe
Marangoni Matilde “Tilde”
Marangoni Alfredo “Tita”
Marani Francesco
Marcolini Francesco “Franco”
Marcuzzi Adelchi
Marcuzzi Geromina
Mari Mario
Marin Aldo
Marinig Remo
Marinigh Dino
Marinigh Luigi
Marinigh Walter
Marioni Antonio
Marioni Gerolamo
Marioni Giuseppe
Marioni Guerrino
Marioni Luigi
Marioni Orsola Matilde,
Marioni Valentino
Martinis Elio
Mariuzzi Gian Mario
Maseri Attilio
Massera Cudicio Giuseppina
Mattellicchio Anna Maria “Anita”
Mattiazzi Luciano
Mattioni Antonio,
Mauri Alberto
Mazzocca Manfredi
Menossi Umberto
Meroi Albano
Meroi Diego
Mesaglio Giacomo
Mesaglio Giuseppe
Mesaglio Lucia
Miani Aldo
Miani Alfredo
Miani Amerio Anna
Miani Angelo
Miani Aniceto
Miani Antonio Pietro
Miani Enea
Miani Francesco
Miani Franco
Miani Nicolò
Miani Silvio
Miani Vilma
Miani Vincenzo
Miconi Sergio
Milanese Efrem
Minisini Giacomo
Minisini Mattia
Mitri Dario
Mitri Franco
Mitri Giacomo
Mitri Ines
Mitri Juan Bautista
Mitri Pio
Mocarini Angelo
Modotti Luigi
Molinaro Vincenzo
Monai Basilio
Monai Gian Lorenzo
Monai Giuseppe
Monastero (il) di Santa Maria in Valle
Mor Carlo Guido
Morandini Leone
Morandini Paolo, p. 385
Morandini Miani Teresa
Moratti Giovanni
Moratti Leonardo
Moratti Lionello “Nello”
Moratti Tracogna Canali Maria
Moratti Pietro
Moratti Virginio
Moratto Pietro
Moricchi Renzo
Moro Gino
Mosanghini Oscar
Moschioni Balilla
Moschioni Giovanni
Moschioni “Vanni” Giovanni
Moschioni “John” Giovanni
Moschioni Giuseppe
Moschioni Pino
Mosconi Silvano
Movia Ermenegildo “Gildo”
Mucig Giuseppe
Mugherli Remo
Mulloni Aldo
Mulloni Danilo
Mulloni Girolamo
Mulloni Giuseppe
Mulloni Luigi
Mulloni Marco
Mulloni Valdo
Mulloni Valerio
Muner Silvano
Musoni Francesco
Mutinelli Carlo
Muzzolini Sergio
Nadalutti Anita
Nadalutti Elio
Nadalutti Ezio
Nadalutti Bombarda Franca
Nadalutti Giuseppe
Nadalutti Luigi
Nadalutti Luigi “pre’ Luigi o Vigiòn”
Nadalutti Mario
Nadalutti Renzo
Nadalutti Silvio
Nadalutti Venusto
Naiaretti Sandro
Namor Eugenio
Namor Romeo
Narduzzi Mario
Ninino Egidio
Ninino Giordano
Nitti Vito
Novelli Carlo
Novelli Paolo
Novelli Pietro,
Ocokolijc Slobodan
Olivieri Luigi
Olivieri Cloe Maria
Ornella Alfredo
Ornella D’Orazio Fosca
Orsellini Glauco
Orsoline (le) a Cividale
Ospedale (l’) di Cividale
Osteria dei Morandini
Osterie (le) in Borgo di Ponte
Pagon Gobbo Onorina
Palio (il) di San Donato al Ricreatorio
Paolini Gino
Paravan Rinaldo
Partanni Emmanuele
Pascolini Amedeo
Pascolini Antonio “Toni Frasca”
Pascolini Ennio
Pascolini Ennore
Pascolini Gianfranco “Caco”
Pascolini Gino Marco
Pascolini Giuseppe
Pascolini Luciano
Pascolini Paolo
Pascolini Theo
Pasini Ilman
Passone Giovanni Battista
Passoni Giorgio
Passoni Tiziano
Pasta Alessandro
Pastorutti Milvia
Pauletig Giovanni
Paussa Giuseppe
Pelizzo Giovanni
Pelizzo Guglielmo
Pelizzo Luciano “Titti”
Pelizzo Luigi
Peresano Pietro
Perini Natale
Periz Francesca
Periz Leone
Pertoldi Carlo
Pesante Carlo
Petracco Tarcisio
Petricig Giovanni
Petris Carlo
Petrucco Alvise
Petrussa Trusgnich Dina
Pian Pietro “Piero”
Piani Callisto “Sergio”
Piani Iside
Piccaro Elio
Piccoli Alfredo
Piccoli Amalia
Picotti Antonio
Picotti Carlo (locanda “al Pomo d’Oro”)
Picotti Carlo
Picotti Mario
Pielci Oliviero
Pilosio Leone
Pinosio Ester Ines
Pirioni Moschioni Assunta
Pittioni Domenico
Pittioni Ferruccio
Pittoni Gino
Pittoni Roberto
Piutti Arnaldo
Placereani Francesco
Plaino Angelo
Plazzotta Marino
Podrecca Giorgio
Podrecca Vittorio
Polano Angelo
Pozzi Elena
Primosig Mirko
Princi Fatovic Anna
Puntel Danilo
Puppa Corrado
Purisiol Giuseppe
Puzzolo Fabrizio
Quadrifoglio Franco
Quaiattini Giuseppe
Quendolo Armando
Quendolo Bruno
Quendolo Giuliano
Quercigh Emanuele
Quintavalle Antonio
Quintavalle Claudio
Raccaro Pittioni Silvia
Rapuzzi Paolo
Razza Giuliano
Rebesco Aldo
Rebesco Ulderico
Redelonghi Marco
Reghellin Divari Ermida
Renzi Gaetano
Ricreatorio (il) “Sacro Cuore”
Rieppi Antonio
Rieppi Ermengarda
Rieppi Odorico
Rieppi Paolo
Rivendicole (le) di piazza “Paolo Diacono”
Rizzardini Moratti Rosa
Rizzo Luigi
Rocco Giulio
Rocco Giuseppe
Rodaro Edo
Rodaro Luigi
Roggiano Della Rovere Giuliana,
Rojatti Adriano
Romano Ciro Pasquale
Romanutti Claudio
Romito Ernesto
Rondo Brovetto Carlo
Rosina Pietro
Rosini Fernando
Rossi Adelmo
Rossi Alfredo
Rossi Fioretti Amedeo
Rossi Gianni
Rossi Giuseppe
Rossi Pallavisini Pierina
Rosso Martinis Giuseppina
Rotolo Vittorio
Rovere Olinto
Rubini Domenico
Rubini Leone
Rubini Pietro
Sabotigh Alfio
Sabotigh Otello
Salamant Irma
Salamant Vragnaz Lucia
Sale Giovanni
Salvador Giuseppe
Sandrino Sergio
Sanguinetti Enrico
Santi Roberto
Sarti Sergio
Savoia Venanzio
Scaravetto Elio
Scarbolo Attilio,
Scarbolo Cesare
Scarbolo Giuseppe
Scarbolo Luigi
Scaunich Basilio
Schiratti De Angelis Chiara
Schoenfeld Piccoli Elvira
Scoziero Giovanni Pierino
Scoziero Marisa
Scoziero Pasquale
Scoziero Scarpa Luciana
Sdraulig Mario
Selenati Mario
Sequalini Antonio
Silvestri Pompeo Dante
Simoncig Renato
Simonetti Gualtiero
Sinicco Marinigh Ida
Sirica Salvatore
Skrt Leone
Società (la) Operaia di Mutuo Soccorso ed Istruzione
Sommaruga Rocco Carla,
Sorrentino Quercig della Torre Carla
Sostero Pascolini Fulvia
Sostero Pietro Paolo
Spangaro Fanna Lidia
Specogna Aldo
Specogna Angelo
Specogna Bice
Specogna Giuseppe “Nuccio”
Specogna Giuseppe
Specogna Giuseppe Romano
Specogna Fior Maria
Spera Adelio
Spera Zamero Maria
Stagni Argeo
Stagni Ovidio “Oliviero”
Stallone Rebesco Maria
Stringher Antonio
Stringher Marco
Struchil Olga
Sturam Lesa Giacomina
Sturam Giuseppina
Suber Lorenzo
Sudero Faidutti Ernesta
Sudici Giovanni
Tagliaferri Amelio
Tauzher Giovanni Nucci
Tavagnacco Guido
Tempo Luigi
Temporini Domenico
Temporini Luigi
Terlicher Ivano
Testori Fausto
Toffolutti Renzo
Tolazzi Pierino
Tomadini Marcello
Tomasetig Albino
Tomasetig Bearzi Simonetta
Tomasigh Walter
Tomat Carlo
Tomat Zuliani Luigia
Tonini Anna
Tonini Giuseppe “Bepi Leòn d’Oro”
Toniutti Anna
Toniutti Carlo
Toniutti Lucio,
Toniutti Luigi
Toniutti Pier Giovanni
Totolo Bruno
Tracogna Giovanni “Vanni”
Tracogna Sante
Trainiti Renato
Trombetta Nedo
Trusgnich Muscariello Deira
Turchetti Giuseppe
Turco Paolo
Turco Vittorio
Urbancig Terlicher Elena
Vanon Antonio
Venica Antonio
Venturini Luigi
Verderi Arturo
Verderi Mario
Verzegnassi Attilio
Verzegnassi Lucio
Verzegnassi Nordano
Verzegnassi Ubaldo
Vescul Rino
Vidoni Luigi
Vidoni Palmieri Giannina “Bruna”
Vidussi Ferruccio
Vignato Luigi
Villa Romano-Rodaro
Virgilio Mario
Vitiello Onofrio
Vogrig Ottorino
Vragnaz Dusan
Vuattolo Vanni
Vuga Antonio
Zambon Risveglio
Zamero Aldo
Zanier Adriano “Noci”
Zanini Terzo
Zanon Carlo
Zanon Ermenegildo “Gildo”
Zanon Luciano
Zanone Carlo
Zanuttigh Edda
Zanuttigh Egidio “Guido Scorsoria”
Zanuttini Dino
Zanuttini Ettore
Zanuttini Felice Mario
Zanuttini Franco
Zanuttini Renzo
Zanutto Donato Silvana
Zatti Vittorio
Zearo Mario
Zentilin Severino
Zoppellari Tommaso
Zorzenone Giovanni
Zorzenone Walter
Zorzettig Attilio
Zorzettig Giampiero “Cicci”
Zorzettig Giobatta
Zorzettig Giuseppe
Zorzettig Livio
Zorzettig Roberto
Zuccolo Lorenzo
Zufferli Giuseppe
Zufferli Natale
Zugliani Ivano
Zuiani Barbiani Anna Maria
Zuliani Franco,
Zuliani Giuseppe
Zuliani Vanni

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Anche in cucina si può scoprire la Storia

Carlotta Kovatsch

Carlotta Kovatsch è nata nel 1987 a Udine. Dopo gli studi superiori al Liceo Scientifico G. Marinelli di Udine, decide di seguire la sua passione per l’arte iscrivendosi alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Udine, dove consegue la Laurea Triennale in Conservazione dei Beni culturali con la tesi “Il Crocifisso mobile di Pontebba. Storia e restauro” (A. A. 2007-2008) e la Laurea Specialistica in Storia dell’Arte e Conservazione dei Beni Artistici e Architettonici con dissertazione “Il culto per il Santo Sepolcro nel Patriarcato di Aquileia. Gli esempi di Gemona e Venzone” (A. A. 2010-2011). Durante gli studi universitari vuole comunque lavorare e, dopo un’esperienza come commessa, decide di intraprendere la carriera del padre come agente di commercio nel settore biomedico. Dopo anni di “gavetta” nel 2016 si ritrova a lavorare come Sales Account Specialist, con mandato diretto, per importanti aziende multinazionali del settore medicale. Ferma nella convinzione che “non bisogna mai mollare”, continua a coltivare ed accrescere le sue conoscenze in ambito storico artistico: nel 2015 realizza assieme a due sue compagne di studi il blog “VieniCheTiPorto”, con l’intento di accompagnare il lettore in un “viaggio esperienziale”, alla scoperta (o riscoperta) delle incredibili bellezze del Friuli Venezia Giulia. Da questo progetto di valorizzazione del territorio regionale nasce la partecipazione alla realizzazione con l’Accademia Italiana della Cucina del volume “Luoghi e storie di gusto nel cuore dell’Europa”. Nell’aprile 2018 inizia a collaborare come aspirante giornalista al mensile “Top Taste of Passion. Cibo e cultura”. Dall’agosto 2020 è iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia, elenco pubblicisti.    
20 Novembre 2020

Anche in cucina si può scoprire la Storia

 

 

Anno 2014 – è giunta l’ora di “passare il testimone”!

 

Vi chiederete di quale testimone stia parlando… Ebbene… del ricettario protagonista del mio libro e che spero avrete il piacere anche voi di avere tra le mani!

Proprio in quell’anno ho scoperto vigere nella mia famiglia un’antica tradizione che si protrae da “nonna a nipote”: come il libro fu donato a mia nonna da sua nonna, così anche io sono stata destinata a questo passaggio.

Nell’aprire la copertina rigida e rovinata di questo ottocentesco cimelio di famiglia, interamente scritto in gotico-tedesco, rimasi affascinata dal titolo: “810 pietanze a base di patate”.

Spinta dalla curiosità, ho deciso di cimentarmi nell’ardua traduzione ed in una più approfondita ricerca storica, fatta anche di ricordi di famiglia.

Risultato? Inaspettato: il libro ereditato non solo custodisce antiche ricette di valore storico, ma è esso stesso un vero e proprio “testimone della storia” e della vita di tre personaggi, in un modo o nell’altro legati tra loro.

 

Titolo in lingua tedesca del ricettario

 

E così, tra “una ricetta e una ricerca”…

 

tra zuppe, primi, secondi, dolci e molto altro, ho “sfornato un delizioso antipasto… di STORIA”, i cui ingredienti principali sono tre personaggi: la mia trisavola di origini viennesi Leopolda Neubauer la quale, a causa di una serie di vicissitudini, fu costretta ad abbandonare gli studi universitari per cercare lavoro.

 

Foto della trisnonna Leopolda Neubauer

 

 

Grazie alla sua formazione, riuscì ad entrare alle dipendenze di uno dei funzionari della corte asburgica più insignito, il Cavaliere Claudius Alexander von Klaudy (Direttore delle Ferrovie Imperiali e macchinista personale dell’Imperatore Francesco Giuseppe).

Villa Klaudy a Gorizia – foto di proprietà del Circolo Fotografico Isontino

 

 

Giunto il momento di ritirarsi a vita privata, il Cavaliere von Klaudy decise di trasferirsi assieme alla moglie Josefine Waginger nella sua villa a Gorizia (attuale via Don Bosco 28); con loro partì anche la trisnonna Leopolda, che rimase alle loro dipendenze fino alla morte del Klaudy avvenuta l’8 febbraio del 1903.

Come riconoscimento per i servigi prestati alla nobile famiglia, la trisnonna ricevette in dono diversi oggetti appartenuti al Cavaliere, tra i quali un suo ritratto e il ricettario protagonista del mio libro.

Ritratto inedito del nobile Cavaliere von Klaudy

 

 

Terzo “ingrediente” principale è la scrittrice praghese Hanna Dumek, la vera autrice del ricettario.

In realtà, ci sarebbe un altro personaggio, enigmatico, ma non voglio svelarvi troppo…!!!

 

Ritratto di Hanna Dumek presente nel ricettario in lingua tedesca

 

Posso dirvi che con Hanna ho “parlato” a lungo – anzi, cosa dico – molto a lungo; delle sere capitava che mi arrabbiassi con lei per certe sue dimenticanze che mettevano in dubbio la mia traduzione.

“Mi raccontò” cosa la spinse a scrivere un libro con ben 810 ricette a base di patate e/o farina di patate: tutto ebbe inizio nel 1874, quando partecipò all’Esposizione Agricola di Moravičany (comune dell’attuale Repubblica Ceca) organizzata dal marito agronomo Josef Dumek, per celebrare il centenario dell’arrivo delle patate nelle terre della Corona Ceca.

Durante questo evento, Hanna espose circa 70 piatti da lei stessa preparati. L’evento riscontrò un successo tale da spingere molte donne dell’Impero ad inviarle le proprie ricette; così Hanna decise di raccoglierne 516 in una prima edizione in lingua ceca, pubblicata nel 1880, alla quale seguì l’edizione in tedesco del 1894 – l’edizione protagonista di questo mio libro -, arricchita con ben 810 ricette.

Hanna “mi confidò” che dopo questa pubblicazione divenne – come usiamo definire noi oggi – una “influencer” del suo tempo, molto attiva come collaboratrice di riviste di cucina e famosa in tutto l’Impero come autrice di libri di cucina.

 

Insomma, la ricerca ha rivelato l’importanza ed il valore storico del ricettario ereditato dalla nonna, che con questa mia pubblicazione ho voluto rendere accessibile a tutti coloro che amano il connubio storia-arte-cucina.

 

Un viaggio nella storia, alla scoperta di gusti mitteleuropei…

Come Ulisse ebbe i suoi compagni di viaggio, io ho avuto i miei: l’esperto enogastronomico Bepi Pucciarelli, che ha curato il lavoro aiutandomi a sciogliere un inatteso enigma finale, la Prof.ssa Rossella Fabiani, storica dell’arte, i cui insegnamenti universitari improntati alla ricerca storica mi hanno spinta a contestualizzare l’antico cimelio di famiglia. Ultimi, ma non per importanza, l’editore Giovanni Fulvio Aviani che, assieme alle sue colleghe Francesca Carnevale ed Elisa, ha reso possibile questo “viaggio”, rendendolo concreto e disponibile a tutti i lettori appassionati.

 

Buon appetito!

 

Oltre a quelli delle ricette di Hanna (dalle zuppe e salse a base di patate, ai piatti di carne e pesce in cui le patate fanno da accompagnamento, fino ad arrivare alla pasticceria) i lettori potranno gustarsi anche i sapori e i profumi di un pezzetto della nostra storia.

 

Il capotreno del kaiser prese casa a Gorizia

Il Cavaliere von Klaudy

 

 

 

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Questa sera verrà il bello! La decimazione di Santa Maria la Longa. Brigata Catanzaro

Giulia Sattolo

  Giulia Sattolo, nata nel 1980 è originaria di Santa Maria la Longa. Nel 2006 ha conseguito la laurea in Lettere, indirizzo storico – moderno con la tesi La fucilazione della Brigata Catanzaro a Santa Maria la Longa. Storia e memoria che ha riscosso un notevole interesse fra gli storici ed è stata presentata in diverse località sia a livello regionale che nazionale. Già assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Lingue Letterature, Comunicazione, Formazione e Società (DILL) dell’Università degli Studi di Udine per il progetto Repubblica della Carnia 1944. Turismo della memoria, è stata coordinatrice storica della mostra sulla Grande Guerra a Cividale del Friuli Frammenti di Memorie. Cividale del Friuli e la Società Operaia durante la Prima Guerra Mondiale. Ha realizzato diversi studi riguardanti sia la violenza e gli stupri di guerra perpetrati alle donne durante il primo conflitto mondiale sia ai figli della guerra ed agli orfani di guerra. Argomenti che attualmente tratta in diversi convegni e in trasmissioni radio. Ha collaborato con la rivista «ID. Informazione Difesa del Ministero della Difesa» con due saggi storici: Gli orfani della Grande Guerra in Friuli e nella Venezia Giulia e I ragazzi del ‘99 editi poi in Grande Guerra. Un racconto in cento immagini, Stato Maggiore della Difesa, Roma, 2018. In qualità di esperta storica della rivolta seguita dalla decimazione e dalla fucilazione della Brigata Catanzaro a Santa Maria la Longa avvenuta il 16 luglio 1917, ha partecipato al docufilm Non ne parliamo di questa guerra, per la regia di Fredo Valla, prodotto dalla casa di produzione cinematografica Nefertiti Film. Attualmente è coinvolta negli eventi commemorativi indetti a livello regionale per commemorare il centenario della Grande Guerra e tiene diverse serate storiche e partecipa a convegni in cui presenta i suoi lavori di ricerca.      
3 Giugno 2020

Questa sera verrà il bello!

La decimazione di Santa Maria la Longa. Brigata Catanzaro

 

 

L’estate del 1987…

 

Il mio legame con la Brigata Catanzaro risale a molti anni fa e ha dell’incredibile. Sono originaria di Santa Maria la Longa che è ancora il mio paese.

Era l’estate del 1987: la mia prima estate in cui sapevo leggere e scrivere.

I nonni abitavano nella grande casa di fronte alla colonna della Berlina, dove da una parte si va verso la chiesa e dall’altra passa la strada statale, poco lontano il vecchio mulino. Di lato il torrente detto Brentana.

Quell’estate dai nonni non c’era solo la magia di cucinare assieme la nonna Aurora, preparando il pane con lei, non c’era solo il profumo delle verdure raccolte la mattina presto nell’orto, non c’erano solo i giochi con il mio amato cagnolino Pippo, ma mi attendeva anche qualcos’altro.

Nel frattempo tutto quello che si poteva leggere, io lo leggevo ed ero fiera nonché orgogliosa di aver imparato. Un giorno trovai una rivista dal titolo Storia Illustrata risalente al 1981 che, sulla copertina riportava il titolo Soldati che si ribellano sono fucilati a Santa Maria la Longa.

Iniziai subito a leggere, non capivo proprio tutto, ma la data era quella del 1917…Settanta anni prima…Lessi bene l’articolo dettagliato realizzato del giornalista Antonio Pitamitz il quale, all’epoca, venne in paese a documentarsi. Intervistò anche due persone che la guerra l’avevano vissuta e che volevano parlare di questo tragico fatto. Avevo appreso che questi soldati erano a riposo nei baraccamenti lungo la statale, si spidocchiavano nei fossi, molto probabilmente lungo il Brentana, e che vennero fucilati nel cimitero civile di Santa Maria la Longa dedicato a “Santa Cecilia”. Non si conoscevano i nomi di questi soldati.

Sconosciuti volutamente dimenticati.

Per arrivare al cimitero, se si giunge dalla statale ma anche dalle altre strade, bisogna per forza passare davanti alla casa dei nonni. E il Brentana è lì…

Subito sono corsa dalla nonna per chiederle se lei sapesse qualcosa. Lei, classe 1921, non era ancora nata nel 1917 ed era originaria di un paese di un comune limitrofo che è il primo paese abitato dopo il camposanto: Merlana di Trivignano Udinese.

Quante coincidenze!

In cucina, dove regnava il profumo del sugo del pomodoro con il basilico, sono andata con la rivista aperta sulle pagine interessate. Le ho mostrate alla nonna e le ho chiesto cosa fosse successo, chi fossero questi poveri signori ma soprattutto: perché?

La nonna mi guardò e mi disse: “La guerra è brutta. Ed è guerra. Non è altro. Nini.”

Io però richiesi: “Ma chi sono questi signori?”

Lei rispose: “Questi signori sono povera gente mandata a morire.”

Allora, prima di chiudere la rivista, arresa e spiaciuta, dissi: “Nonna, ma perché non si sanno i nomi. Perché qui dicono che nessuno ne ha mai parlato? Poveri questi signori…Un giorno sapremo, vero nonna chi sono?”

Lei mi guardò dritta negli occhi e, con il suo stile che solo chi l’ha conosciuta sa, fra l’amorevole, il deciso e fra chi possiede una forte sana fede, mi disse, come sentenziando:

“Nini, la verità esce sempre. Vedrai che un giorno si saprà tutto. Non ti preoccupare.”

E da quel momento partì il mio legame con i miei ragazzi, i miei fanti della Brigata Catanzaro.

L’avvio delle ricerche storiche

 

Nel 2003, in vista della tesi prof. Umberto Sereni, Ordinario di Storia contemporanea presso l’ateneo di Udine, mi chiese durante un colloquio (sapendo bene dove risiedessi) cosa fosse accaduto a Santa Maria la Longa durante la Grande Guerra. Candidamente, elencai principalmente la presenza di due poeti Ungaretti e D’Annunzio. Ma lui incalzava.

Nel mio animo in realtà pensavo: “Davvero il prof. mi sta chiedendo quella vicenda?”

Dopo un po’ di esitazione gli dissi, pensando pure di sbagliare, dei fatti della Brigata Catanzaro avvenuti a Santa Maria la Longa nel luglio del 1917.

E lui immediatamente mi disse: “E le pare poco?”; infine mi chiese cosa sapessi di quei tragici fatti.

In realtà non sapevo molto ma, le pagine di Storia Illustrata erano ben impresse nella mia mente. Timidamente gli accennai di quel poco che conoscevo; gli raccontai brevemente di come avessi avuto modo di apprendere quelle notizie da quella rivista storica che lui conosceva benissimo.

Mi disse che proprio da lì bisognava partire.

Iniziai, in tale modo da quel momento, a condurre le ricerche storiche che furono un cammino lungo ed irto di ostacoli necessari per ricomporre la storia della famosa rivolta della Brigata Catanzaro avvenuta a Santa Maria la Longa la notte fra il 15 ed il 16 luglio 1917, conclusasi tragicamente con una fucilazione sommaria e con una decimazione.

 

I motivi della rivolta

 La rivolta non fu di stampo politico o un rifiuto di tornare al fronte.

Anzi, la Brigata Catanzaro fu fra le più valorose: si meritò motu proprio del Re due medaglie una d’oro e l’altra d’argento; fu sempre in prima linea e sempre sacrificata.

Le licenze non venivano concesse da troppo tempo, le condizioni dell’esercito erano disumane e la vita di trincea era un vero e proprio Inferno in terra: un logoramento spietato della mente e del corpo.

I fanti chiedevano solamente un periodo di riposo che, per un’altra volta venne promesso e per l’ennesima volta non fu mantenuto.

Il motivo principale della rivolta fu questo. Si racconta che poco prima dell’inizio della sommossa i fanti, in paese, andavano dicendo: Questa sera verrà il bello! Da qui il titolo del libro.

Un esercito di uomini sottratti alla loro terra che videro la loro vita stravolta e calpestata; uomini costretti ad impugnare un fucile per combattere una guerra voluta dagli Imperi dalle mire espansionistiche, dai grandi industriali e da chi temeva che, un giorno mai, chi fosse leggermente istruito si potesse affiliare alle file del socialismo e facesse una rivoluzione. Una guerra che doveva essere lampo, ma dove invece i giorni diventarono settimane che si trasformano in mesi e che mutarono in anni. Il conflitto assunse ogni ora di più i contorni di una strage, di un massacro, di uno sterminio umano: una guerra logorante di trincea.

Giorni trascorsi nel fango, con i topi e i pidocchi, con i cadaveri dei tuoi amici che ti fissano e tu impotente che non puoi fare nulla. Lontano da tutto e da tutti. Un’alienazione totale che distrugge e che annienta. Attendere ordini per partire all’assalto per conquistare pochi metri di terra.

I fanti della Brigata Catanzaro che a Santa Maria la Longa persero la vita furono 28. Ma contrariamente a quello che si è detto per troppo tempo i fucilati sono 16 e 12 sono i morti durante la rivolta.

Dopo molte ricerche, si è concretizzato l’obiettivo di ridare un’identità ai fanti che vennero fucilati. Per quasi un secolo ci sono stati solo corpi senza nome e nomi senza corpo.

Di questo ringrazio il mio carissimo e stimatissimo amico, lo storico Mario Saccà di Catanzaro che, un anno dopo la conclusione dei miei studi è riuscito a trovare i nominativi dei fucilati.

Ora, dopo un secolo, è arrivato il momento di levare loro l’onta ingiusta di traditori, disertori riabilitandoli, ridandogli la loro dignità e il rispetto dovuto.

E’ importante non dimenticare quanto accaduto un secolo fa. Ricordare, capire, commemorare, portare la memoria affinché non accada mai più. Questo è il primo passo che tutti dobbiamo fare. Essere grati a tutte queste persone, perché prima che soldati sono stati esseri umani che si sono ribellati coraggiosamente ad un sistema malato ed ingiusto.

 

Questa sera verrà il bello!

La decimazione di Santa Maria la Longa. Brigata Catanzaro

Link al libro: https://avianieditori.com/prodotto/questa-sera-verra-il-bello-la-decimazione-di-santa-maria-la-longa/

 

Altri link:

https://www.oltreconfine-ww1.eu/16-luglio-1917-la-fucilazione-della-brigata-catanzaro-a-santa-maria-la-longa/

 

Questa sera verrà il bello!

La decimazione di Santa Maria la Longa. Brigata Catanzaro: l’evento

La decimazione di Santa Maria la Longa. Brigata Catanzaro:rassegna stampa

 

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“Sensi”

Federica Anastasia

Psicologa, libera professionista, in attivo collaborazioni con l’Università di Trieste in attività di ricerca e orientamento. Si occupa di violenza su donne e minori, violenza assistita ed impatto sulla salute, separazioni, ruolo dei servizi nell’affido dei/delle minori in situazioni di violenza domestica e molestie sessuali, comunicazione, orientamento, valori e talenti.
6 Marzo 2020

Sensi

Psicologa, per scelta, d’anima, artista che si muove tra le pieghe della vita esplorandone il senso.

Questo potrei dire me e se ci penso bene, la carta e la penna hanno sempre fatto parte di me.

Fin da piccina, un biglietto, un foglio di carta e parole che cercano la strada, erano fedeli compagni di vita. In quel luogo sacro mi sentivo al sicuro, mi sentivo di poter essere me, da cui poter vedere il mondo da un’altra prospettiva.

Passando dagli auguri, a frasi per eventi speciali, commissionati anche da amici, fino ad arrivare ai versi. Versi tenuti per molto tempo celati, per paura, per vergogna o forse perché non sapevo esattamente cosa volesse dire far uscire la propria voce e in quale modo farlo.

Poi, d’un tratto, prendo il coraggio tra le mani e mi espongo un po’, nel dedicare versi ad orecchi che, però, purtroppo, non sapevano ascoltare. Da lì…per un lungo periodo, la mia mano si era chiusa, non riusciva più ad accogliere e raccogliere le parole che arrivavano, muri e dighe alte si erano frapposti fra lei e la scrittura.

Chiuse dentro, eppure mai spente fino in fondo, le parole vagavano, senza sapere ancora quale sarebbe stata la loro direzione finale.

Un giorno…anzi il giorno direi, d’improvviso, è arrivato.

Ti accorgi, quando lo vivi, quando chiudi i cerchi del passato, quando metti pienamente la parola fine a posti che, in fondo, non sono mai stati i tuoi, a sguardi che, in fondo, non sono mai stati quelli del tuo popolo, della tua gente.

Ti accorgi, che mettendo FINE a cerchi chiusi fuori, stai mettendo INIZIO forte dentro.

Proprio lì, tra le pieghe della fine e del nuovo inizio, la mano ha ricominciato a scrivere, a sentire tra la pelle e il sangue, quella voglia irrefrenabile di far uscire le parole. Come se il tempo non fosse passato, quasi sentendo un’urgenza nell’esprimere, con una nuova consapevolezza dentro. La consapevolezza che ora, ciò che arrivava non poteva più essere tenuto per me, non poteva più essere celato, come un talento che viene seppellito nella terra, ma va condiviso, dato al mondo, investito per poi moltiplicarsi, nel suo andare e tornare.

Da allora, parole e versi hanno ripreso a viaggiare dentro ed attorno a me, definendo un viaggio che ha preso, poi, la forma di un libro.

https://www.libreriauniversitaria.it/sensi-anastasia-federica-aviani-aviani/libro/9788877723055

Un libro che unisce non solo un animo, ne unisce tanti, e mettendo insieme scrittura e pittura, forse, potrei dire, che unisce il “discorso sull’anima” (psicologia) meglio di molte altre forme.

Un viaggio nel viaggio, che si espande e tocca luoghi vicini e lontani.

Una chiave, che nella psicologia è anche via di sublimazione, raggiungibile per tutti anche per quelle voci che pensano di non avere più spazio. Senza limiti di età, tempo e confini, la scrittura può essere canale per contattare parti di sé profonde, più o meno conosciute, con un tocco di sentire che diviene la firma personale di ognuno sulla propria tela.

Così, proprio tra le pieghe di un libro…del libro…tra le pieghe di Sensi, ho sentito profondamente quanto tutto questo merita il suo spazio tempo ed energia, quanto lo spazio dato all’arte in noi e fuori di noi, è nutrimento buono per l’anima nostra e di chi ci circonda.

Potrei definire tutto ciò come “un grande amore” che c’è nella mia vita e così sarà.

 

fbt

Email: [email protected]

Questa la mia pagina facebook:

https://www.facebook.com/Anastasia-Federica-108268697275215/?modal=admin_todo_tour

Sensi

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La FERRIERA di Trieste

Barbara Belluzzo e Andrea Rodriguez

Barbara Belluzzo, nata a Portogruaro nel 1978, è laureata in Scienze Politiche e ha conseguito la specializzazione in Relazioni Internazionali. Risiede da diversi anni a Trieste. Nel 2002 ha pubblicato per L’Harmattan Italia “Il Camerun contemporaneo” tratto dalla sua tesi di laurea. Dopo una breve esperienza di attivismo politico, si è dedicata al tema della Ferriera. Andrea Rodriguez, nato a Trieste nel 1969, si è occupato per quasi quindici anni di musica, cultura e intrattenimento, contribuendo alla creazione e alla gestione di importanti locali e circoli associativi. Nel 2015 ha dato vita insieme ad altri cittadini al Comitato 5 Dicembre – Giustizia Salute Lavoro, per occuparsi direttamente della questione Ferriera.
20 Novembre 2019

 

Nonostante la provincia di Trieste sia da anni in cima alle classifiche nazionali per il tasso di incidenza delle malattie tumorali del polmone, la popolazione continua a subire gli effetti dell’inquinamento prodotto dalla Ferriera  (https://it.wikipedia.org/wiki/Ferriera_di_Servola), distante appena tre chilometri dal centro cittadino.

 

Perché le persone non si sono ribellate fino in fondo ma hanno continuato a
sperare che fosse qualcun altro a risolvere la questione della sua chiusura?

Perché nemmeno la paura di veder minacciata la propria salute è servita a creare un movimento di dissenso capace di costringere le istituzioni ad assumersi la responsabilità del problema e a rispettare le promesse fatte?

A queste domande gli autori tentano di rispondere attraverso il racconto della
propria esperienza di lotta e l’analisi di quanto fatto per la chiusura e la
riconversione dell’Area a Caldo.

 

“In questo libro abbiamo cercato di raccontare quattro anni di esperienze e
riflessioni del Comitato 5 Dicembre

(https://www.facebook.com/comitato5dicembre/), nato nel 2015 per chiedere la chiusura dell’Area a Caldo della Ferriera di Trieste. È un racconto sincero di come si sono svolti i fatti e dello spirito e degli ideali che fin dall’inizio ci hanno mosso in una battaglia titanica.

L’esperienza fatta e gli insegnamenti che ne abbiamo tratto ci hanno portato a riconsiderare la consistenza della volontà popolare.

Per arrivare velocemente all’obiettivo è necessario poter contare su una massa di persone veramente motivate, disposte a fare sacrifici e accettare rischi, capaci di superare personalismi e differenze di vedute per il bene della causa, consapevoli della responsabilità collettiva nella scelta dei rappresentanti politici e del diritto di noi cittadini di chiedere conto delle loro azioni.

Ci auguriamo che la nostra testimonianza non venga letta come una sterile critica o accusa, ma che possa servire a stimolare la riflessione sul ruolo che come massa critica possiamo assumere e magari a ispirare di nuovo qualche anima controcorrente.”

 

 

“In particolar modo oggi che il Gruppo Arvedi ha dichiarato di voler chiudere quanto prima l’Area a Caldo, è interessante capire il ruolo che i cittadini hanno avuto nel manifestare contro la presenza di un impianto altamente inquinante e come i diversi rappresentanti politici e istituzionali hanno saputo farsi portavoce delle istanze popolari.”

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Cosa si cela dietro a un libro?

Giovanni Aviani Fulvio - Editore

22 Ottobre 2019

Cosa si cela dietro a un libro?

Come sta cambiando l’editoria in FVG e in Italia?

Ecco un’altra buona domanda a cui cercherò di rispondere…partendo dall’inizio! In Italia ci sono circa 1500 (!) editori, nella nostra Regione ce ne sono 50, ogni anno vengono pubblicati più di 60.000 nuovi titoli per un totale di 128 milioni di copie.

Numeri da capogiro!

Ma chi sono i protagonisti di queste cifre e queste statistiche?

Cominciamo da chi questi libri li scrive: GLI AUTORI

Chi è questo “divino Dante”? Ma soprattutto: perchè decide di scrivere un libro?

Beh, i motivi possono essere tanti e diversi:

  • per ricordare o farsi ricordare;
  • sottolineare un momento di cambiamento nella propria vita come il pensionamento o la morte di un congiunto;
  •  “dire la sua” su un certo argomento;
  • perchè è un appassionato ricercatore e studioso;
  •  vanità ed egocentrismo…

Ma ci sono anche i professionisti: giornalisti e accademici che hanno fatto dello scrivere il proprio mestiere, come Edi Fabris che con noi ha pubblicato, di recente, il romanzo-scandalo “L’amante veneziana”

 

 

o Flavio Vidoni che ha tradotto, dallo spagnolo al friulano (!), “La strade dal Civuite”

 

 

 

 

Le età variano e qui, da Aviani&Aviani editori, lo sappiamo bene:

passiamo dalla giovanissima studentessa universitaria Alice, autrice di Azazel ,

 

al Dott. Flavio Fiorentin, nonno in pensione che ha trovato finalmente il tempo di scrivere “L’eredità del leone”

 

e raccontare anche un po’ della sua storia.

Una volta scritto il libro, cosa si fa?

Si cerca un EDITORE!

Il suo ruolo è pubblicare – rendere pubblico ciò che l’Autore ha scritto, creato e pensato.

E qui inizia il bello e il grande lavoro che c’è dietro alla pubblicazione di un libro:

  • editing (revisione del testo);
  • layout grafico (che formato è adatto a questo libro?, che tipo di carta utilizziamo?, quale legatura? e il colore? quale copertina?)
  • impaginazione (dove mettere le foto, le tabelle, le note, i box…)
  • correzione delle bozze (non si finisce mai…)
  • LA STAMPA: scelta della tipografia e del tipo di stampa
  • confezione, magazzino e imballo

 

 

(e il “culo di copertina” dov’è???)

Ecco: ORA ABBIAMO UN LIBRO!

Ma poniamoci di nuovo la domanda: Cosa si cela dietro a un libro?

Ma lo sappiamo solo noi e l’autore che esiste, come possiamo farlo sapere agli altri?

Con la DISTRIBUZIONE!

I canali di vendita sono molteplici:

  • diretti;
  • attraverso le librerie;
  • con il supporto di un distributore;
  • con la vendita alle grandi catene di librerie;
  • su amazon;
  • dal nostro (bellissimo) sito www.avianieditori.com

Nonostante queste molteplici possibilità, le vendite dei libri in Italia continuano a calare.

Stando all’ultimo report di Istat, i lettori italiani sono solo il 40,5% della popolazione!!!

Sapete chi sono questi ultimi irriducibili? Donne o uomini? Donne! Giovani o vecchi? Giovani!

Dalle statistiche sappiamo anche che i libri si acquistano ancora, per la maggior parte, nelle librerie, che al Nord-Est si legge di più che rispetto al Sud e che, comunque, l’industria editoriale italiana, segna un trieste -0.4% rispetto all’anno precedente.

L’Italia è agli ultimi posti nella classifica europea dei lettori.

 

E’ ORA DI INVERTIRE LA ROTTA!

 

E’ ora di tornare in libreria, passeggiare tra il profumo della carta stampata e i colori delle copertine, è tempo di riprendere in mano quel libro che giace sul comodino a prendere polvere, è il momento di

RICOMINCIARE A LEGGERE!

E se ancora non ti abbiamo convinto, ecco 10 buone ragioni per prendere subito in mano un libro:

 

 

 

Cosa si cela dietro a un libro? Forse adesso ne sappiamo di più.

 

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